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Lockdown e Coronavirus: le 5 cose che sto odiando

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Il Covid-19, conosciuto anche come Coronavirus, ha già fatto molte vittime a causa della sua incredibile capacità infettiva. La mancanza di una cura specifica ha reso ancora più difficile il contenimento di questa pandemia e qui in Italia stiamo pagando un prezzo molto alto. Non ho voglia di barcamenarmi tra i bollettini quotidiani che lo strascico di morte di questo morbo si porta dietro. Ne siamo già tutti – più o meno – consapevoli. Piuttosto, vorrei parlare di cose più piccole, più stupide, ma che rendono questo mio Lockdown più odioso di come dovrebbe essere. Ecco quindi le 5 cose che sto odiando di più durante il Coronavirus Lockdown.

Coronavirus lockdown: le 5 cose che sto odiando

5 – Le opinioni della gente

Se state pensando ai social come Facebook, Twitter o Instagram, siete fuori strada. Si, perché vanto una buona capacità di poter ignorare ciò che mi annoia troppo. Ci vuole un attimo a spegnere il display di uno smartphone. No. Io mi riferisco a quelle situazioni in cui la tecnologia non c’entra. Un esempio? La fila al supermercato. Una delle cose che siamo obbligati ad affrontare in questo periodo di clausura forzata è la spesa. Con un moto di disperazione io, come tanti altri, mi affaccio all’ingresso del supermercato sapendo di dover diligentemente rispettare la giusta distanza, diventando parte di un serpentone umano. E le persone parlano. Non ho nulla contro il dialogo, tuttavia, mi pare che siano troppe le persone che abusano della libertà di parola trasformandola in una tortura fatta di banalità e sciocchezza gratuite. Che, naturalmente, vengono spacciate per verità assolute. In fin dei conti, caro lei, l’ha detto la TV. Quinto posto di questa classifica meritato.

Cucinare in casa è uno dei modi per affrontare il Lockdown: ma cresce quindi l’esigenza di fare una spesa oculata

4 – Gli sceriffi del Lockdown

D’accordo, il senso civico ci ha messo un po’ per fare breccia e sono stati in molti a continuare ad uscire per passeggiare come se nulla fosse. L’importanza di restare a casa rimane tuttora molto alto. La cosa frustrante è che questa voglia di “fare giustizia” a tutti i costi ha trasformato parecchia gente in “sceriffi” che ti insultano se ti vedono in giro, anche se hai reali necessità o per raggiungere il luogo di lavoro. Insomma, senza sapere niente dei motivi che ti hanno spinto ad uscire, ci sono persone che ti insultano gratuitamente per strada. Comportamento stupido e piuttosto diffuso. Pollice in giù per gli sceriffi da quattro soldi e quarto posto aggiudicato.

Nel mio giardino c’è una guardia attenta a tutto quello che succede

3 – Le religioni ci salvano dal Coronavirus

Lo sforzo degli operatori sanitari nel contesto di un sistema ospedaliero al collasso non è messo in discussione. La ricerca procede rapida (i guariti aumentano) e i tentativi – a volte disperati – stanno producendo nuove rilevanze scientifiche che aiutano ad affrontare questa pandemia ogni giorno in modo più efficace. E poi, dall’altra parte, si chiede l’aiuto di un dio. La stessa divinità che ha permesso – dico bene? – l’arrivo di questa malattia sarebbe la stessa che dovrebbe farla finire. Ci sono quindi idioti fanatici e criminali opportunisti che chiedono la riapertura dei luoghi di aggregazione religiosa (si, “aggregazione”, durante il Lockdown!), convinti che solo la venerazione di questa o quell’altra fantasiosa figura antropomorfa (rigorosamente invisibile e inspiegabile) possa risolvere questo problema. Magari tramite un simbolo specifico dotato di poteri magici? Per fortuna che ci sono loro a pregare per noi scettici, eretici e ignoranti atei. Ne approfitto per ringraziare tutti gli scettici, eretici e ignoranti atei che con mascherina e tuta chirurgica non risparmiano energie tra le corsie affollate degli ospedali. E lo fanno anche per quegli sciacalli nelle loro tuniche medievali. Terza posizione in classifica per i seguaci degli amici immaginari.

Lockdown e Coronavirus: le 5 cose che sto odiando - Casa
Un eretico, scettico e ateo musicista

2 – I complotti del Coronavirus Lockdown

Non possono mancare, in una civiltà degna di nota, tutti quei complotti che tanto piacciono, soprattutto nel Lockdown. Sono orchestrati per far sentire intelligenti tutte quelle persone che non hanno le basi (qualcuno ha detto “ignoranti”?) per capire cosa sta succedendo intorno a loro. Generalmente, un “sistema” è qualcosa di sempre più complesso di quello che sembra, ecco perché si studia medicina, economia, filosofia, matematica e fisica. Comunque, questi manifesti ridicoli fanno riferimento a “fonti attendibili” mai citate o estremamente generiche, e fanno uso di caratteri cubitali (preferibilmente di colore rosso), tanti punti esclamativi e toni allarmanti. Ma come fanno ad avere l’attenzione degli idioti? I complotti si guadagnano credibilità inserendo frasi del tipo “i media non ne parlano”, oppure “la TV lo ignora” o ancora “ce lo tengono nascosto”. In questo modo fanno sentire questi poveri cretini parte di un gruppo d’élite, compensando la loro ignoranza con nozioni molto più semplificate e che – mancando il contesto culturale – appaiono “ovvie” e facili da capire. Scie chimiche, chip sottocutaneo, terra piatta, varie ed eventuali e adesso pure il Coronavirus che non esiste oppure che è stato creato in laboratorio. Benvenuti al Circo dei Mostri, signori miei.

Lockdown e Coronavirus: le 5 cose che sto odiando - Giardino
La fortuna di avere un giardino…

1 – Mancanza di creatività nel lockdown

Vado sul personale, ma questa cosa mi infastidisce più di ogni altra e quindi si guadagna il podio senza alcun dubbio. Come musicista, ho sempre pensato che un periodo, anche se forzato, di inattività avrebbe dato linfa alla parte più creativa di me. Al contrario, senza stimoli esterni, senza uscire, senza incontrare la gente, sembra che io stia vivendo quella che, in letteratura, potrebbe essere il “blocco dello scrittore”. Sono quindi intrappolato in una situazione di stallo, senza che la mia mente possa viaggiare fra note e parole. Probabilmente qualsiasi forzatura spegne il processo creativo. Mi accorgo che questa è forse la cosa che, personalmente, sto odiando di più adesso che sono chiuso in casa. Mettiamoci dentro anche che per abitudine lascio tutti i miei strumenti musicali esclusivamente nel mio studio di registrazione, perché preferisco che la casa sia semplicemente il luogo del riposo e del tempo libero. Non ho quindi nulla per poter scrivere musica nuova. Guardiamo il bicchiere mezzo pieno. Forse un periodo di totale spegnimento può giovare per tornare più creativo di prima. Facciamo che è così.

Un blocco creativo può essere un problema per chi come me vive facendo musica. Essere a contatto con le persone, vivere la vita e fare esperienze sono elementi fondamentali per raccontare e stimolare la creatività.

Concludendo…

Queste sono le 5 cose che sto odiando di più durante il Lockdownk. Il Coronavirus è una pandemia che sta causando morte, danni economici e che ci costringe in casa per non permettere al virus di circolare peggiorando la situazione. So che ora, con il sistema sanitario al collasso, una lista come questa può sembrare stupida. Nulla di strano, lo è. Ma un piccolo sfogo in un periodo come questo è del tutto giustificato. E pure gratificante. Sicuramente anche voi avrete delle cose, stupide o meno, che vi danno fastidio. Magari questa lista stessa? Fatemelo sapere nei commenti e iscrivetevi alla mia mailing list per ricevere contenuti esclusivi e le mie canzoni gratis. Se volete ascoltare subito qualcosa, qui sotto c’è un video dal mio canale YouTube (iscrivetevi anche lì!).

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